Oh mon Dieu, mon Dieu, mon Dieu... ho preso un attacco di nostalgia Erasmus di quelli belli forti che mi spingono a vagabondare per la casa alla ricerca di qualcosa che possa placare questo vuoto interiore.
Chi mi conosce lo sa e ne avrà già abbastanza di sentirmi parlare del mio Erasmus, ma che ci posso fare, se è stata la più bella, pazzesca, sconvolgente e intensa esperienza della mia vita?
Poco più di un anno fa mi sono trasferita in Svizzera, esattamente à Neuchatel, per un periodo di quasi sei mesi in cui ho frequentato un semestre di studio all'università. Sei mesi non sono tanti, ma quei sei mesi mi sono entrati nel cuore per non uscire mai più! Sono certa che quando sarò una vecchietta sdentata ricorderò ancora tutto, senza trascurare i minimi particolari e magari racconterò di questa mia avventura ai miei nipotini. Di quanto è bella Neuch, del suo lago, delle sue strade, del suo clima pazzerello, dei suoi profumi, ma soprattutto delle persone che ho incontrato, con le quali ho condiviso ogni istante. Alcuni sono stati amici per una stagione, altri spero saranno AMICI PER LA VITA... in cuor mio so già che sarà così!
Nei momenti come questo penso a loro così intensamente e profondamente da riuscire a sentirli vicini a me e a rivivere nella mia mente i momenti trascorsi insieme... les soirées au bord du lac et au Highlander, les courses à la Maladière, les journées dans la biblio de la fac, les fetes à la cité, la fete de l'uni et la fete de lettres... quanti ricordi, tutti bellissimi!
Je ne peux pas oublier tout ça! Je ne veux pas oublier!!!
Mi sembra ancora di sentire l'odore di curry del terzo piano della cité, il piano delle nostre feste, e quello du pain au chocolat addentato alle 4 del mattino dopo la nuit dansante; il sapore del mojito di Cris e Brian, sorseggiato in riva al lago e sotto un cielo stellato, e quello delle crepes calde calde e strabordanti di formaggio da Bach & Buck :D... e la stanchezza provata durante la notte di vagabondaggio per le strade di Basilea, dopo aver perso l'ultimo treno!
Anche i momenti di solitudine erano diversi, mi sentivo pervasa da un'armonia totale tra il mondo dentro di me e quello fuori di me, mentre sorseggiavo il mio caffè mattutino appoggiata al davanzale della mia finestra e mentre tornavo a casa a piedi nel cuore della notte, immergendomi nel silenzio di Neuch, protetta dal mio amico lago. Ogni piccolo rito quotidiano era carico di magia, ogni silenzio, ogni parola, ogni attesa, ogni lacrima, ogni sorriso, ogni cosa aveva un sapore diverso, indimenticabile.
A volte, quando penso a tutto questo ho la netta sensazione di aver vissuto un sogno, un bellissimo sogno durato sei mei, oppure di aver vissuto un'altra vita, un'esistenza parallela a quella "originaria". E poi, quando una mattina di luglio tutto questo è finito, mi sono ritrovata nella mia città, che ormai non detiene più il primato di "città del cuore", nella mia casa, con la mia famiglia e i miei amici di sempre, con l'impressione di essere piombata dal cielo dritta sulla terraferma, senza volerlo realmente. Paradossalmente mi sono sentita straniera nel mio paese, non solo perchè inevitabilmente qualcosa è cambiato e la vita è andata avanti anche qui, piuttosto perchè i pensieri mi riportavano lì e la mente continuava a vagare tra rue des saars e faubourg de l'hopital, senza sosta.
Mi tornano in mente alcune parole di una canzone di De André, "Un matto", che il mio amico Nello ha inciso nel suo blog, Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole. Questa frase incarna perfettamente lo stato d'animo che imperversava in me per i 5 mesi successivi al mio ritorno, quando sussurravo tra me e me je suis un fantome e quasi nessuno intorno a me riusciva a comprendere realmente il mio essere bouleversée, se non le poche persone che mi hanno sempre sostenuta.
E' difficile elaborare il distacco da un qualcosa che è ormai parte di te, che senti scorrere nelle tue vene ed è complicato pensare che le persone che hanno condiviso con te tutto questo, che hai sentito come fratelli e sorelle, non le vedrai più tutti i giorni e le incontrerai qualche volta nella tua vita. Anche se siamo sparsi un po' per tutto il mondo, c'è un filo invisibile che ci lega e che ci fa ancora sentire vicini... Perchè, ora, quel mondo è nel mio cuore e poco importa se con le mie parole non gli ho reso giustizia, continuerà a vivere dentro me per sempre e sussulterà all'arrivo di una mail, di un messaggio sul cellulare, nella speranza di riabbracciare al più presto mes amis erasmus pour la vie!
Questo post è dedicato a voi... Cris, Brian, Marta, Fra, Raul, Méla, William, Juan, Tuomas, Janine, Mareike, Daniele, Edba, Lieve e Marteen.